Ciao, sono Simone e
(come forse hai visto nella Video Diretta che trovi QUI) da oggi inizierò a condividere con te articoli, pensieri e consigli su Mantova e tutta la cultura che la circonda.
Chiedere ad una guida quali sono i suoi luoghi del cuore potrebbe risultare un puro esercizio di stile che condensa le straordinarie meraviglie della città.
Mi voglio discostare da questo pensiero, saltare la trappola e portarvi a zonzo in un girovagare senza bussola.
Ho voluto iniziare il mio percorso di pubblicazione con un “Viaggio Guidato” nei vicoli della Mia Mantova meravigliosa alla scoperta di alcuni scorci che racchiudono profumi, sapori e visuali secondo me emozionanti.
Attraverso questo Viaggio vorrei introdurti nella mia visione di questa città e stimolare in te artista il desiderio di venirla a scoprire per portare a casa un pezzo di lei attraverso una tua opera.
Infatti,
l’immagine che vedi qui sopra non l’ho scelta a caso 😉
ma pensata come un tuo futuro soggetto da riprodurre su una tua tela…
Anche nella città più conosciuta occorre sempre trovare un modo per smarrirsi o almeno escogitare nuovi tragitti mettendo insieme le già quasi infinite combinazioni che hai provato.
Adesso “Ti porto” in vicolo Sottoriva, che si trova dopo aver passato vicolo scala, – con graziosa facciata veneziana – e un passaggio coperto.
Qui si apre la mia piccola Parigi.
Un affaccio naturale sul Rio dove poter ammirare il suo lento procedere e i piccoli ponti che uniscono le due parti divise.
Piazza Mantegna è l’ombelico di Mantova.
Tutto scorre, procede, si arresta, si dipana e ogni traiettoria riprende il suo percorso.
I portici, le strade, gli edifici medievali, la facciata della Chiesa di Sant’Andrea e la prospettiva di Piazza Erbe si incastrano in questo poligono irregolare.
Qui si fa filos, ci si dà appuntamento, si legge un libro sul sagrato della chiesa mentre le bici tagliano l’aria.
Poi c’è Corso Umberto che si presenta come un filare di capitelli e colonne tutti diversi che sono stati collocati qui nella metà del Quattrocento.
Un cosmo di simboli, segni e fregi che dialogano con le attività commerciali presenti al di sotto dei portici.
Tagliando per una delle vie trasversali si finisce in una corte dal sapore veneziano.
E’ la corte dei Sogliari ovvero la sede dell’antica professione dei costruttori di botti e mastelli, attivi fino ai primi del Novecento.
Ma per gustare un po’ di lessico e profumi mantovani bisogna andare in via Orefici e aprire le narici.
In una via dai colori ferraresi si affacciano le vetrine con pane e schiacciate, salami e mostarde, polli rotanti su girarrosto.
L’ultimo posto è un sollievo per la mente.
Nel parco che accoglie il Palazzo Te tra Maggio e Settembre si respira il profumo intenso dei tigli.
Non è un caso infatti che nel Rinascimento proprio qui c’era l’isola del Tejeto, ovvero dei tigli.
Il mio consiglio?
Trova una panchina e apprezza il leggero vento che accarezza sempre le foglie per sprigionare l’aroma.
Ti è piaciuto questo articolo?
Ho corso troppo con l’immaginazione?
Non penso sia così ma….
…se fosse fammelo sapere…
A presto,
Simone.
Una risposta
Leggo con qualche ritardo le tue sensibili righe così affettuose nei riguardi della tua città .
Meta , per me, solo di visite fugaci , in occasione di gite organizzate dalla scuola o dall’AIIG ,
Più di una volta Mantova e’ stata una sorpresa .
Anche se non dipingo , apprezzo molto il tuo pensiero . Anna Bortoli