Per imparare a disegnare come Van Gogh è fondamentale riuscire ad entrare nel “segno” del grande artista e ciò non è possibile senza entrare almeno per un attimo nei suoi occhi, per vedere come lui.
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La sua instabilità interiore e la sua personalità fragile e tormentata sono note praticamente a chiunque abbia anche solo orecchiato qualcosa di arte. La sua fu una profonda solitudine dell’anima e l’arte, la pittura in particolare, fu ciò che diede un preciso indirizzo alla confusione e all’inquietudine della sua anima.
Un artista trova se stesso e parla al mondo attraverso le sue opere; ebbene, ciò che dobbiamo immediatamente capire, vedendo con gli occhi di Van Gogh è che la sua è stata una ricerca di verità, cioè una volontà di rappresentazione della reale percezione di un oggetto, una figura, un paesaggio, proiettando in essa sé stesso e trasfigurandola secondo i propri sentimenti.
È la natura a modellarsi in lui, secondo le forme del proprio pensiero, deformandosi.
Van Gogh produce un numero elevatissimo di disegni, sicuramente meno celebri dei suoi dipinti ma, se ne osserviamo alcuni, sarà facile notare analogie strettissime tra l’uso delle matite dei gessetti e degli inchiostri e l’uso del colore ad olio.
Lo stesso segno impiegato nei disegni si ritrova nella pittura come una firma, un tratto distintivo e inconfondibile.
Van Gogh disegna e dipinge con una velocità incredibile, quasi come se con la mano seguisse l’urgenza interiore di esprimersi. E’ il sentimento che agisce, non tanto la ragione. Lui stesso afferma che le pennellate, i segni , vanno veloci come le parole di un discorso. I segni si ripetono, ossessivamente, frammentati e calcati, più lenti o più veloci ma con una precisa funzione espressiva più che come mezzo descrittivo.
Questo è il nodo centrale del discorso perché questo tipo di disegno cerca la maggior forza espressiva possibile, la sua verità interiore in quello che vede.
I segni sono di diversi tipi; con gli inchiostri il segno grafico appare frammentato come se ogni linea fosse la preparazione della pennellata, è lento, perché ogni segno ha una precisa lunghezza, si interrompe e riprende in un altro segno dello stesso spessore, collocato ad una distanza molto regolare. Troviamo linee di diversi toni di neri e grigi fino a toni chiarissimi e di spessori molto diversi; larghi fatti a pennello e sottilissimi fatti a pennino oppure puntini, che si diradano o si infittiscono, creando i volumi, le forme e facendoci sentire forte il vento, il turbinio dell’aria tra le foglie e nel grano delle campagne provenzali.
In altri disegni eseguiti con pastelli e grafite e matita morbida litografica, è più evidente il movimento continuo e rapido che caratterizza il tratto; le curve sono più libere e si avviluppano trasformando le forme in sagome danzanti e dinamiche. L’uso della grafite morbida, della matita litografica nera o del gessetto su spessa carta da acquarello sono i materiali che Van Gogh preferiva per i ritratti, altro genere a lui molto caro, oltre al paesaggio.
La resistenza della carta al gesso granuloso gli consentiva di variare i toni di grigio con la semplice pressione della mano; dai neri profondissimi ai bianchi puri. Sono tratti vigorosi e segnici, fondati su un’osservazione molto attenta dei soggetti, nei quali traspare con immensa forza tutto il loro mondo interiore filtrato dall’animo dell’artista.
Per arrivare alla parte pratica e lavorare su questo tipo di segno ci dobbiamo procurare alcune cose:
- Materie friabili e grasse (ovvero la matita litografica, grafite morbida (6-8B)
- Carta da acquarello ruvida (ma non molto martellata, oppure in caso di difficoltà nel reperirla va bene anche una carta da schizzo ruvida)
- Inchiostro color seppia
- Pennino
- Pennelli molto morbidi (da acquarello a punta fine oppure simili a quelli giapponesi, l’importante è che abbiano setole lunghe e morbide)
Cercheremo un soggetto da ritrarre tratto dalla natura, selezioneremo immagini non molto complesse tra le vostre fotografie o su internet; non è necessario essere già talentuosi nel disegno, perciò rimanderemo a vostre future esperienze il tema ritratto, per il quale è necessario invece dilungarsi molto sulle spiegazioni di morfologia e proporzioni.
Nel video tutorial vi propongo alcune foto di esempio per imparare a disegnare come Van Gogh.
Io sceglierei paesaggi in cui sono visibili alberi, campi di grano o di lavanda, semplici architetture come casali isolati o chiesette sperdute.
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Un saluto e a presto,
Chiara Silva.
Una risposta
Ciao
Video tutorial molto interessante (…disegnare come Van Gogh…), perché non pensare anche a un corso specifico su: dipingere come Van Gogh. Dove ovviamente si dovrebbero mostrare quali sono le basi tecniche ‘filosofiche’ per arrivare a dipingere con le stesse modalità di Van Gogh
Grazie
Daniele