Giorgio Sommacal – L’intervista

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Ciro Cangialosi
Ciro Cangialosi, disegnatore Disney, fumettista, colorista, character designer e docente presso Scuola di Comics.
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Ciro Cangialosi
Ciro Cangialosi, disegnatore Disney, fumettista, colorista, character designer e docente presso Scuola di Comics.

Da LUPO ALBERTO di SILVER alla collana SBAM! Libri Edizioni.

Inauguriamo una nuova rubrica qui su Cerchio di Giotto! 

Di tanto in tanto avrò il piacere di ospitare alcuni professionisti del mondo del fumetto (disegnatori, sceneggiatori, editor, coloristi, inchiostratori…) che racconteranno ai lettori alcuni aspetti legati al loro lavoro. 

L’ospite di oggi è per me un maestro: l’ho conosciuto indirettamente quando, da bambino, leggevo Lupo Alberto e Cattivik, e poi l’ho rincontrato da adulto quando ho iniziato a frequentare le fiere e gli eventi legati al fumetto e l’ho poi ritrovato alla Scuola Internazionale di Comics come collega. Sto parlando di Giorgio Sommacal.

Ciao Giorgio, benvenuto in questo spazio virtuale. Raccontaci un po’ di te: come ti sei avvicinato al mondo del fumetto e come hai imparato a disegnare? 

Fin da piccolo ho amato i fumetti, guardando le “figure” prima ancora di saper leggere.

E poi ho cominciato a copiare i disegni che mi piacevano di più. Ho imparato da solo senza fare scuole artistiche e questa cosa mi limita ancora adesso: imparare da qualcuno che ti trasmette la conoscenza è più veloce che far tutto da autodidatta.

Solo attorno ai vent’anni ho frequentato un paio di corsi dove finalmente ho conosciuto personalmente qualche disegnatore. È così che ho conosciuto Silver, il creatore di Lupo Alberto e a lui mi sono poi rivolto quando mi sembrava di avere un livello accettabile per fare il mestiere di fumettista.

Già in questa prima domanda tocchi due punti fondamentali. Per prima cosa ti chiedo: secondo te, il saper disegnare è solo una questione di dote naturale oppure è frutto di studio e fatica?

Credo le due cose insieme: se ti piace il disegno lo capisci molto presto, da piccolo, il difficile viene dopo, quando ti accorgi quanto sia impegnativo imparare a disegnare.

Molti pensano che sia tutta una questione di talento, ma il talento non basta, bisogna studiare e soprattutto riempire chili e chili di carta dei tuoi disegni, continuando a sbagliare fino a quando ti rendi conto di aver raggiunto un buon livello. 

Il salto decisivo e più importante è quando riesci a diventare un professionista: hai smesso di farlo solo per te e per divertirti, ora dovrai rispondere alle esigenze di un editore e soprattutto di un pubblico e non si scherza!

Pensi che realtà come il Cerchio di Giotto possano favorire l’interesse verso il disegno e far capire che oltre al talento bisogna “studiare” ed esercitarsi?

Ovviamente sì. Il disegno, che è un esercizio costante della manualità, necessità di studio e continuità: il braccio e la mano sono come un pezzo di ferro, se non li tieni in attività arrugginiscono!

Parlavi anche di Silver, che io considero uno dei miei maestri, un vero e proprio mito quando ero un bambino. Chi sono stati e sono i suoi maestri e punti di riferimento? 

I miei riferimenti sono stati molti, soprattutto disegnatori umoristici come Bonvi e, appunto, Silver, ma anche Landolfi, Bottaro, Cavazzano per dirne solo cinque, ma sono molti di più.

Poi ho scoperto Pazienza e Moebius e allora il problema era solo uno: smetto perché non mi posso paragonare a questi mostri sacri oppure continuo a faticare. Per fortuna ho scelto la seconda ipotesi.

Di recente hai sfornato molti nuovi progetti, tra cui uno inerente alla situazione attuale. Ti va di presentarli al pubblico di cerchio di Giotto? 

Durante il confinamento a causa del Covid molti autori di fumetti hanno sfornato pubblicazioni sul tema della pandemia.

Anch’io sono stato coinvolto in un progetto, insieme al mio fido sceneggiatore Augusto Rasori. Abbiamo risposto alla chiamata di Dario Di Simone e Gianni Allegra che su Facebook hanno coinvolto oltre 50 fumettisti e disegnatori di satira per realizzare una storia collettiva. E così è nato il libro NON SONO STATO IO!” stampato dalle edizioni SBAM!Libri di Antonio Marangi, che subito si è dichiarato entusiasta tanto da firmare anche una sagace introduzione al volume.

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A marzo dello scorso anno ho pubblicato anche una raccolta di vecchie storie pubblicate su “il Giornalino” alla fine degli anni’90, dal titolo “CONTATTI”. Si tratta di fumetti di fantascienza per ragazzi, scritte da Piero Lusso e stampate – anche in questo caso – da SBAM!Libri.

Infine, a dicembre 2020 è uscito il libro “PICOSAURI!”, realizzato con lo scrittore Pino Pace. Si tratta di un libro illustrato per ragazzi, una sorta di carnet de voyage di dinosauri fantastici; è il terzo libro di una serie che ha come protagonisti uno scienziato un po’ folle, il Professor Pico Pane, e il suo fido assistente, Sam Colam. “PICOSAURI!”, a differenza dei precedenti “Bestiacce!” e “UniverZoo”, ha una novità: l’introduzione e il finale (l’interno è il carnet du voyage) sono a fumetti. Per la colorazione del fumetto e della copertina mi sono avvalso della collaborazione di Ciro Cangialosi, che ha saputo dare un grande valore aggiunto con la sua capacità artistica e il suo gusto estetico.

In questi progetti, come anche in passato, hai lavorato in team. Cosa ne pensi della collaborazione tra artisti? 

Ho lavorato con scrittori, sceneggiatori e disegnatori diversi, con alcuni sono poi diventato amico, con altri no (eheheheh!!!). Questo per dire che, come in tutte le cose della vita, si incontrano persone splendide e collaborative come anche persone odiose e spigolose.

Quando si crea la situazione ideale, in genere perché si collabora con un amico che si conosce da tempo, il lavoro scorre meglio: ognuno apporta le sue modifiche, discutendone insieme e si partorisce un’opera collettiva bella e ricca di più idee. 

Non significa che non ci possano essere discussioni, a volte aspre, ma se l’intento finale è quello di fare un’opera a più mani bisogna mediare e ascoltare le idee di tutti.

Chi non ne è capace lavori pure da solo.

Questo è un ottimo consiglio e mi trovi pienamente d’accordo. Vuoi dare qualche altra dritta a chi vuole intraprendere questa strada?

Di disegnare molto, di guardare molto il lavoro di altri, di lasciarsi stimolare dalle cose più diverse. Serve molto anche leggere, guardare film, ascoltare musica, ma soprattutto serve non sentirsi mai “arrivati”, coltivare il dubbio e la sensazione di dover ancora imparare molto. E poi, fondamentale, guardare le cose che ci stanno intorno; solo così nascono le idee e si impara a disegnare persone, gesti, recitazione ecc. ecc.

Sono ormai un po’ di anni che sei in questo mondo. Cosa è cambiato rispetto agli anni passati?

Credo che ci siano molte più occasioni per pubblicare, editori diversi con proposte disparate, ma non c’è più la sicurezza di una collaborazione continuativa e, soprattutto, adeguatamente pagata. In sostanza è la condizione generalizzata di un mondo del lavoro sempre più precario, in tutti i settori produttivi, in quello artistico peggio che gli altri.

Per questo consiglio sempre a chi vuole intraprendere questo bellissimo mestiere di imparare a disegnare di tutto, in maniera da saper fare un’illustrazione, una vignetta oppure un disegno per la pubblicità, un videogioco, un cartone animato ecc. ecc.

Solo così si può sperare di riuscire a campare. Se poi uno è un genio ed è in grado di fare un capolavoro, buon per lui, non avrà bisogno di essere poliedrico.

Hai letto qualche fumetto che vuoi consigliarci?

Molti, ma per essere breve, consiglio la rilettura de “L’ETERNAUTA” di Héctor Oesterheld e Francisco Solano López, opera fondamentale per chi vuole scrivere e disegnare fumetti. E ancora, fra le ultime cose uscite, “Aldobrando” di Gipi e Luigi Critone, meravigliosa storia e disegni magistrali.

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Grazie Giorgio!

Hai trovato interessante l’intervista?

Scrivimelo nei commenti 😉

Ci sentiamo presto,
Ciro.

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