Guida passo passo + 4 consigli pratici
“Sei tu che fai la foto, non la fotocamera”
(Marco Scataglini)
Superare l’idea di “foto ricordo”
Fotografare animali, piante o, volgarmente, cose, ossia oggetti, è capitato a tutti e, praticamente sempre più che per altri soggetti, è stato fatto per “ricordo”. Una certa vacanza, una certa gita, una passeggiata in un giardino o un momento particolare trascorso col nostro amico a quattro zampe, sono stati il pretesto per scattare uno o più foto.
Tuttavia, come ormai abbiamo capito, fare fotografia e fare delle fotografie sono due cose differenti. Per questa tipologia di immagini però, è necessario fin da subito fissare due principi chiave. Il primo è che non basta puntare la macchina su qualcosa di “bello” per avere una “bella” foto, la seconda è che fotografare piante, animali o cose tutt’altro che semplice.
Capiamoci bene (anche se più volte questa cosa è stata detta), fare fotografia non è impossibile ma la fotografia segue determinate regole e principi. Conoscendoli si può migliorare e aumentare lo spessore del proprio prodotto fotografico. Diversamente, magari prenderemo molti like sui social ma se mostriamo le nostre immagini a qualcuno che ne capisce di fotografia, rischiamo di essere massacrati.
Detto ciò, ripartiamo da quanto anticipato. Abbandoniamo fin da subito l’idea che se punto la fotocamera sulle mie rose, su Fuffy o sulla mia sveglia e schiaccio il pulsante, ho fatto una foto.
Come per tutta la fotografia, anche questi soggetti devono essere rappresentati al meglio, non in maniera casuale e facendo attenzione a quei due-tre aspetti che fanno però la differenza.
Fotografare le Piante e Fiori
Fotografare piante e fiori è uno dei campi più insidiosi. Cosa c’è di più meraviglioso di un mazzo di fiori variopinto? Cosa c’è di più bucolico di un prato costellato di petali? Tutto verissimo ma, ripetiamolo ancora, un bel soggetto ed una bella fotografia sono due cose differenti.
Vediamo quindi qualche piccolo accorgimento per ottenere foto di piante e animali non scontate e che esaltino a dovere i soggetti:
Il teleobiettivo
Per esaltare il singolo soggetto, usiamo preferibilmente un teleobiettivo. Quando, ad esempio, vogliamo fotografare un singolo fiore o pianta, un’ottica “lunga”, ossia un teleobiettivo, consente di isolare maggiormente un soggetto e questo per due motivi. Le ottiche lunghe hanno minore profondità di campo (vedi la relativa lezione) e ci consentono di “avvicinarci” di più al soggetto.
Poniamo attenzione allo sfondo.
Come spiegato nel corso di fotografia, il fotografo è responsabile di TUTTI gli elementi che ci sono nell’immagine che scatta, non solo del soggetto. Così come succede per le persone, anche fotografare un bel bouquet con dietro (ad esempio) un’auto posteggiata, è sbagliato, e, per quanto può essere evocativa, la foto va buttata.
Se possibile quindi, giriamo come sempre intorno al nostro soggetto per trovare quel punto di ripresa dove ci sono meno elementi che disturbano.
Questa pianta di ortensie era purtroppo in una posizione molto infelice e da ogni punto di vista (da ogni inquadratura) c’era qualche elemento che non c’entrava nulla con essa e disturbava l’immagine, sia davanti che dietro. Non potendo quindi fotografare tutta la pianta, è stata fatta la scelta di avvicinarsi al soggetto sacrificando la pianta nella sua completezza ma ottenendo qualcosa di più “pulito” (con un’inquadratura di pochi centimetri più alta, si sarebbe vista la betoniera che c’era dietro. Dagli altri lati, auto posteggiate e porzioni di marciapiede).
Fotografare Oggetti
Nel senso stretto del termine, la fotografia di oggetti inanimati è la cosiddetta fotografia still life, un genere molto diffuso anche se talvolta in maniera inconsapevole. Non stiamo però troppo a pensare su generi e gli stili e concentriamoci sul quotidiano.
Trovato un soggetto che ci piace particolarmente, vediamo come andare ad enfatizzarlo.
Isoliamo o contestualizziamo
Se per piante e fiori abbiamo visto che un teleobiettivo isola e avvicina il soggetto, per gli oggetti inanimati possiamo fare il medesimo discorso ma, in certi casi, questo può finire per sminuire ciò che stiamo fotografando. Può quindi essere di aiuto il discorso contrario, ossia usare un obiettivo grandangolare o uno normale, per andare a “contestualizzare” l’oggetto.
Nelle due foto sopra, è stato deciso di includere anche altri elementi nella foto (approfondisci in questa lezione sugli Elementi Aurei) per rafforzare la presenza dei soggetti, rispettivamente il carretto con i fiori ed il barile con la foto d’epoca sopra. Anche qui, come sempre, la scelta dell’ottica (in questo caso un 35mm a sinistra ed un 24mm a destra) e dell’inquadratura (cosa inserire e cosa escludere dall’immagine) fanno parte della foto e delle scelte che deve fare il fotografo.
“Giochiamo” con simmetrie o diaframma
Talvolta, con i soggetti giusti che già per loro caratteristica sono simmetrici, possiamo introdurre altri elementi esterni ad essi che però richiamano e rafforzano questa caratteristica.
Nella fotografia sopra, il soggetto è la maschera e come tutti i volti ha una simmetria speculare lungo il piano sagittale, ossia la parte destra è come se fosse la copia allo specchio della parte sinistra e viceversa. Curiosamente, questa era attorniata da altri oggetti identici sia per tipologia che per posizione (in maniera voluta ovviamente) ed è stato particolare inserire anche questi nell’immagine. Se immagini il solo volto della maschera come foto, capirai che sarebbe stata per più “povera” come immagine.
L’elmo dell’armatura, già di per sé minaccioso nello sguardo, è stato fotografato il più vicino possibile e con un diaframma fortemente aperto. Mettendo ovviamente a fuoco sulle aperture degli occhi, il resto risulta sfocato e questo fa concentrare lo sguardo proprio lì (l’occhio umano focalizza per sua natura una immagine dove essa è nitida, non dove è sfocata). Inoltre, il taglio della testa e del mento, non lasciano scampo all’osservatore che non può guardare altrove che questo cavaliere a pochi centimetri davanti sé ed iniziare a pregare…
Fotografare Animali
Tutto ciò che è stato visto per i due soggetti precedenti come scelta dell’ottica, scelta del punto di ripresa, scelta di cosa includere ed escludere nell’immagine, scelta di quanto contestualizzare il soggetto e quanto isolarlo, ecc… (uso volontariamente alla nausea la parola “scelta” perché sei TU il padrone della tua fotografia), trovano una sorta di apice nella fotografia di animali che davvero può avere tante interpretazioni.
Il dettaglio di uno sguardo, un particolare, un comportamento, un modo di fare qualcosa e via dicendo sono tutti aspetti che innanzitutto dobbiamo imparare ad osservare (non facciamo la foto alla mucca come mettiamo piede giù dall’auto quando andiamo la domenica in montagna ma seguiamola qualche minuto, vediamo cosa fa, come lo fa, impariamo ad aspettare e magari ci sorprenderà con qualcosa).
Valutiamo tanto il soggetto in quanto tale che il suo comportamento
Gli animali in genere fanno sempre qualcosa. A meno che non stiano dormendo (ed una foto di un animale che dorme può suscitare tanta tenerezza e prendere tanti like ma difficilmente potrà dire qualcosa), possono mettersi a fare qualcosa di singolare o inaspettato. Quindi pazientiamo o stimoliamoli a fare qualcosa, il risultato potrà essere semplice da ottenere e divertente.
Nella foto sopra, un soggetto già di per sé interessante si era posizionato, dopo qualche minuto e altri scatti, in direzione del versante verso il lago e pareva quasi meditativo nei confronti del paesaggio. Quello che ne risulta è qualcosa di sicuramente più interessante rispetto alle altre fatte prima.
Una post-produzione dai toni “vintage” conferisce ancora più intensità alla scena ed è stata scelta perché non erano presenti colori particolarmente brillanti né un sole acceso.
“Buttiamo lo sguardo al di là del soggetto”
Parafrasando la famosa frase, è importante per la fotografia di animali immortalare sì un bel soggetto ma superando l’approccio “ah che bel gattino, click”. Tutti i gatti (o quasi) sono belli e tutti siamo capaci di puntare lo smartphone e fare una foto ma se si vuole fare di più, si deve pensare di più. Anche gli animali, ad esempio quelli domestici, possono essere soggetti un ritratto e quindi godono delle stesse attenzioni:
- Dove lo posiziono?
- Che luce uso?
- Cosa gli faccio fare?
- Che ottica impiego?
Una risposta sensata a queste semplici domande fa la differenza.
In questa foto, la luce scelta è quella naturale della finestra (semplice da reperire e poco ”impattante” sull’animale). Il richiamo irresistibile vicino alla sorgente luminosa è stato semplicemente un cuscino su una sedia e la sedia vicino alla finestra (nessun gatto resiste).
Ovviamente gli animali, domestici o selvatici, difficilmente stanno in posa a lungo quindi si deve essere pronti a fare la foto (macchina a portata di mano, ottica giusta montata, ecc, ecc).
Grazie all’aiuto di un’altra persona, abbiamo fatto girare lo sguardo di questa micia in modo che la luce arrivasse di taglio, tenendo la finestra di lato rispetto al fotografo (ovviamente, se mi fossi messo con la finestra in fronte, la foto sarebbe venuta con una esplosione di luce sullo sfondo e quindi da buttare).
Piante, Cose e Animali: Facilità e Difficoltà
Un po’ come per tutta la fotografia, anche gli scatti a questi soggetti possono essere molto facili e molto difficili allo stesso tempo. Sono soggetti comuni, largamente diffusi e facili da reperire e questo può far erroneamente pensare che siano semplici da fotografare ma come abbiamo già detto varie volte, il soggetto può essere semplice ma non lo è la fotografia ad esso associata.
Il “rischio” maggiore è quello di fare foto da enciclopedia, meramente rappresentative del soggetto, senza che comunichino altro. Sforziamoci quindi di far fare un salto alle nostre immagini con 4 piccoli accorgimenti:
Dedichiamo del tempo alle nostre foto
Diciamo che 30 minuti per un unico soggetto sono un tempo ragionevole. Giriamoci attorno, illuminiamolo se possibile con luci diverse o torniamo sul posto (sempre se possibile) a diverse ore, se rischia di muoversi studiamo qualcosa per tenerlo fermo, ecc.
Poniamo attenzione allo sfondo
Come per tutta la fotografia, può essere totalmente neutro (un muro, una parete, un telo) per esaltare al massimo il soggetto oppure ambientato (uno scorcio, un filare di alberi, una porzione di casa, e tutto quello che ti viene in mente) per contestualizzare l’immagine, dove dovremmo porre grande attenzione a non inquadrare anche elementi di disturbo (la foto di una mucca con un contadino sullo sfondo che taglia l’erba può essere molto interessante, la stessa mucca col Commendator Brambilla che posteggia il suv decisamente no!).
Facciamo parlare l’ottica giusta
Ripetiamolo fino alla nausea:
Ogni obiettivo ha il suo modo di raccontare una storia.
Per foto ambientate, contestualizzate, dove è importante relazionare il soggetto con ciò che lo circonda, obiettivi grandangolari o normali sono preferibili, anzi direi necessari. Per ritratti, dettagli o per isolare il soggetto da ciò che lo circonda, si deve usare un teleobiettivo.
Facciamoci trovare pronti
Alle volte la fotografia giusta arriva con pochissimo preavviso.
Abbiamo parlato tanto di ragionare in anticipo ma spesso le cose accadono naturalmente ed inaspettatamente. Per questo, se volgiamo fare delle foto ad un certo soggetto in un determinato momento, dobbiamo essere pronti per scattare prima che esse si manifestino: macchina in mano, dito sul pulsante, occhio nel mirino, ecc, ecc.
In questo articolo parlo dei 10 Errori più comuni da evitare nella Fotografia
Nella foto del cavallo sopra, incontrata per caso la mandria sul Monte San Primo, ci siamo fermanti immediatamente a distanza, abbiamo tirato fuori la macchina, controllata scheda di memoria e batteria, regolati iso, tempi e diaframmi (in modo generale ma comunque già sufficienti a scattare), messo via i bastoni da passeggio e lo zaino in spalla e solo allora ci siamo avvicinati. Potevamo avere un secondo come mezz’ora per fotografare e non potevamo saperlo prima. Fortunatamente i nostri “modelli” ci hanno graziato e dato vari minuti.
Siamo bipedi dotati di mobilità lungo le tre direzioni, usiamola
Alle volte, basta un semplice punto di ripresa diverso per fare una foto stupenda o una porcheria inaudita. Come sempre, la soluzione migliore per fotografare piante, cose e animali è porsi alla loro altezza.
Ricorda che la macchina deve sempre lavorare parallela al terreno, senza rotazioni, basculamenti, inclinazioni, rollii e beccheggi. Se la usiamo come fosse una Freccia Tricolore, o siamo un pilota titolato, o facciamo solo dei pasticci.
Non c’è il giusto o lo sbagliato, c’è solo il ragionato e il casuale. Il secondo, per il fotografo, non è contemplato, mai.
Autocritica, un passaggio antipatico ma indispensabile
Siamo sinceri, a nessuno piacere ricevere osservazioni negative sulle proprie immagini. È comprensibile, perfettamente umano ma anche indispensabile per crescere. Rivedendo alcune proprie foto, magari fatte in passato, ci si accorge di quanti problemi contengano ma questo va bene, molto bene, per non rifarle in futuro.
Di seguito sono riportate alcune foto fatte “così”, “tanto per..”, “sono solo un ricordo”.
Certo, sono solo un ricordo e fatte senza alcuna utilità se non personale. Il punto è: perché non farle bene comunque? Cuciniamo buttando alimenti nel piatto a caso se prepariamo solo per noi stessi? Prendiamo nei negozi vestiti a caso uomo, donna, bambino se abbiamo bisogno solo un t-shirt? Scriviamo parole a caso su una lista se dobbiamo solo fare la spesa?
Le foto che seguono sono pubblicate tutte col volere dell’Autore, cioè del sottoscritto:
Esempio 1
Bel gatto ma cosa sta facendo? Perché il muso è nascosto? Inquadrare gli stivali serviva? E le ceste in alto? Stringendo di più l’immagine non avrei dato più importanza al soggetto eliminando elementi inutili alla narrativa fotografia?
Esempio 2
Vicolo interessante ma stai parlando di questo o delle piante? Chi è il soggetto? Se è il vicolo si vede poco, se sono le piante sei troppo distante e troppo in alto.
Esempio 3
Più errori che elementi. Il cielo è molto bello ma “bruciato” (aree troppo illuminate). L’albero è troppo scuro per essere il soggetto (non si vede nulla) ma troppo chiaro per essere una silhouette e i paletti in primo piano non descrivono e neppure sono stati esclusi.
In questa foto si parla di troppo cose tutte insieme e si finisce per perdere la bussola. Cosa volevo fotografare di preciso e perché? Non mi darò mai una risposta.
Esempio 4
Un bel gatto nel prato fiorito, ci sta. Peccato solo che il gatto sia nascosto. Sarebbe bastato aspettare qualche secondo o anticipare che sarebbe forse venuta un’altra foto. Qui è tutto giusto, tranne la scelta del tempo.
Esempio 5
Un libro su uno scoglio al mare, ci sta. Peccato che libro sia sfocato, copertina e titolo si vedono poco e male e mare sia inclinato. Questa foto ha solo tre elementi e questo va bene. Va meno bene tutto il resto, soprattutto la fretta di scattare e la poca attenzione.
Esempio 6
Come per l’albero, bello sfondo e bella rosa…ma chi è il protagonista? Se volevi fare una foto di paesaggio incorniciata dalle rose, non ci sei riuscito. Le rose non incorniciano nulla e quella porzione di casa disturba e basta. Se volevi fare la foto della rosa con il lago sullo sfondo, stessa cosa. La rosa in primo piano è troppo tagliata, la seconda non c’entra nulla ed il lago si vede poco. Un classico esempio dove ho voluto fare l’artista senza esserne capace.
Conclusioni
Qui si conclude la mia Guida su come Fotografare piante, cose ed animale in modo preciso e professionale.
Ora tocca a TE! 😉
Prova a mettere in pratica i miei consigli: scegli il tuo soggetto preferito (il tuo amico a quattro zampe, un fiore o una pianta o un oggetto) e scatta!
Prova a giocare da diverse angolazioni, ricordati di girare attorno al tuo soggetto e mi raccomando, sii preciso 😉 Poi, se ti va, condividi le tue foto sulla nostra Pagina Facebook!
Una saluto e….buona fotografia!
Stefano