Marvel, Disney, Pixar e Lucasfilm
Bentrovati amici del Cerchio di Giotto, oggi voglio parlarvi del genere fumettistico forse più conosciuto.
Infatti, anche chi non legge fumetti lo conosce tramite cartoni animati, serie tv e film del grande schermo, sto ovviamente parlando del fumetto supereroistico, nello specifico oggi parleremo della Marvel.
Non tutti sanno che questa casa di intrattenimento conta più di 8000 personaggi e venne fondata nel 1939.
Essendo una casa tanto longeva sia i suoi personaggi, ma anche la sua situazione editoriale si sono evoluti col tempo, per comodità gli “storici del fumetto” quando ne parlano fanno riferimento a delle “epoche” ben precise come, per esempio, la “Silver Age” o la “Golden Age”.
Per l’occasione ho qui con me un “addetto ai lavori” di grande prestigio che nell’attivo disegna da anni per Disney, Pixar, Lucas e ovviamente Marvel, Roberto di Salvo.
Benvenuto Roberto in questo spazio virtuale, ti ho scomodato facendo questo articolo che è a metà tra una discussione ed un’intervista; quindi, ti chiedo come ho già fatto con altri, come ti sei avvicinato al mondo del fumetto e quando hai sentito la vocazione per il genere dei supereroi?
Salve a tutti gli amici del Cerchio di Giotto, è un piacere essere qui e grazie per lo spazio che mi state dando!
Adesso non ricordo esattamente come mi innamorai del fumetto, forse ero così piccolo da non averne memoria, ma una cosa che mi ricordo sono dei libroni cartonati sui paperi e i topi Disney a casa di mio zio e che non passò molto tempo da quella scoperta al ritrovarmi in mano un Topolino.
Poi essendo il fratello più piccolo ho scroccato le letture di Dylan Dog quando forse ancora non potevo capirlo benissimo, ma quando poi diventai più grandicello per avere gusti miei passare a Dragon Ball e Superman è stato un attimo!
Si può dire che mi hanno sempre accompagnato nella mia crescita!
Prima ho citato velocemente varie “epoche”, da appassionato c’è un periodo del fumetto Marvel a cui sei particolarmente affezionato e ti ha ispirato sia come lettore ma anche come disegnatore?
Come disegnatore sono stato ispirato sicuramente da tutti quegli autori rivoluzionari degli anni 90, forse le storie non erano granché ma il roaster che è nato in quegli anni ha qualcosa di unico.
Come lettore amo l’avvento degli autori decadenti che hanno portato nuova linfa nel genere rendendolo anche più adulto, 2 nomi tra tutti anche se un po’ scontati, Frank Miller che ha reso Daredevil il mio personaggio preferito della casa delle idee e Alan Moore che con Watchmen mi ha cambiato per sempre!
Una cosa che i più attenti avranno notato è che lo stile dei disegni nel fumetto Marvel cambia spesso in base al disegnatore, tu in quanto tale hai una rosa di autori che preferisci e che ha ispirato il tuo?
Sono un amante dei film di animazione e se con uno stile vintage tanto meglio!
Sono cresciuto a pane e Robin Hood e oltre ad essere diventato un romantico sognatore ho affinato uno stile più cartoonesco.
Col tempo ci ho inserito gli studi anatomici e quindi le mie fonti di ispirazione sono tutti quegli artisti che strizzano l’occhio al cartoon come Joe Madureira, Arthur Adams, Chris Bachalo, Humberto Ramos e molti altri, anche se nel tempo ho capito che chiunque può darti qualcosa, anche se è un disegnatore opposto a te in tutto.
Quindi non posso fare altro che consigliare di leggere tante e svariate cose e studiarle tutte!
Per un disegnatore che vuole iniziare un percorso simile al tuo, quali autori consiglieresti per avere delle buone “fondamenta” su cui poi costruire uno stile personale?
Adoro questa domanda, la risposta non è così scontata come può sembrare.
Il concetto è che conviviamo ormai da anni con i social network e oggi è molto più facile vedere le direzioni artistiche di molti autori e illustratori, quindi abbiamo un continuo bombardamento di immagini e stili di riferimento, oltre alla tecnologia che migliora e il digitale ormai essenziale per il tipo di lavoro che facciamo.
Credo che un buon percorso debba includere la visione di nuovi stili e autori moderni che spaccano, più lo studio dei grandi maestri del passato.
Considerando che i grandi autori hanno imparato da loro, partire da lì è un inizio per poi trovare se stessi implementando nel proprio stile la modernità e la freschezza richieste dal mercato attuale.
Per chiudere il discorso, per esperienza personale, suggerirei anche di esplorare nuove zone e allontanarsi da quella propria zona di conforto.
Quando fai il giro largo e poi ritorni al tuo, il tuo bagaglio è pieno di nuove informazioni che il tuo cervello elaborerà con il giusto tempo per dare alle tue cose qualcosa di unico.
Quindi viaggiate!
Per te lavorare in Marvel sarà stato un sogno che si avvera, ma una volta dentro, quali sono le difficoltà maggiori che hai dovuto affrontare?
Il sogno che si avvera è una cosa stupenda, disegnare “Spider-Man” ha praticamente motivato la mia adolescenza per arrivare a La Casa delle Idee (Marvel), una volta dentro però ti rendi conto che il mercato americano è tosto e la velocità diventa importante tanto quanto il talento.
I ritmi sono alti e ti portano a dedicare molto tempo al tuo lavoro e in quel caso è soggettivo della persona affrontare lo stress che ne comporta. Però sì, credo che le tempistiche dei Comic Book siano la cosa che mi mette più in difficoltà.
Però sono sforzi che si fanno per amore!
Parlando invece di trasposizioni cinematografiche, che differenze noti tra la carta e lo schermo? C’è qualcosa che apprezzi maggiormente o al contrario non ti piace?
Amo i cinecomics dai tempi del Superman di Cristopher Reeve, ne ho persi pochi nel corso della loro ascesa!
Credo che fin quando ci sia un’idea dietro e una buona scrittura, sia un piacere vedere i tuoi eroi sul grande schermo, un po’ meno quando magari snaturano i personaggi perché puntano al Blockbuster senza metterci il cuore.
Il lavoro che ha fatto la Marvel lo trovo unico e probabilmente rimarrà nella storia, ha reso il suo universo molto simile all’idea di fumetto seriale con i vari crossover e mega-eventi e trovo la cosa fantastica.
Di contro, vedo che con l’avvento dei canali streaming la richiesta sembra aumentata e forse l’offerta non può rimanere ad alti livelli come nelle prime fasi, credo che si stia andando verso un eccessivo sviluppo di storie e personaggi che col tempo potrebbero creare un collasso del genere supereroistico, al momento però ce li godiamo!
Parlando della “Marvel attuale” quanto è cambiato rispetto agli anni precedenti? E quanto questo influisce sul tuo lavoro?
Personalmente non ho trovato troppe differenze da quando ho iniziato, mi sono preso una pausa dai comics per un periodo e tornandoci ho notato che più o meno le cose si muovono allo stesso modo.
Forse è importante rimanere sempre aggiornati poiché i personaggi col tempo crescono e se ne sviluppano di nuovi, la cosa più difficile forse è proprio quella, disegnare un personaggio che magari non conosci proprio!
Poi nel mio periodo di pausa ho lavorato molto per i libri illustrati Disney come Big Hero 6, Zootropolis, Raya etc. dove non mi sono risparmiato di dettagli quindi tornare ai fumetti è un colpo a volte perché la sintesi richiede un livello diverso di dettaglio, però amo anche spaziare da una cosa e l’altra, la mia mente ha bisogno di fare tante cose diverse, non so spiegarlo però tutti questi stimoli differenti mi mantengono vivo!
Per salutarci, vuoi anticipare agli spettatori del Cerchio di Giotto quali saranno i tuoi prossimi progetti?
Vi saluto col botto allora, dicendo che sarà di imminente uscita il libro per Disney di Encanto, tratto dal medesimo film in uscita il prossimo anno e poi per Lucas dopo aver chiuso lo story book della seconda stagione di “The Mandalorian” stiamo iniziando la lavorazione di Kenobi più altre cose varie ed eventuali di cui non posso parlare! 😆
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Ciro