Disegnare le mani

Dalla struttura al disegno: tutorial a 5 fasi per creare delle mani realistiche con espressività gestuale

Le mani sono uno dei soggetti che maggiormente preoccupano gli appassionati del disegno della figura umana; sono croce e delizia in quanto la complessità dei loro movimenti e l’espressività gestuale sono caratteristiche che le rendono un soggetto indispensabile per caratterizzare la figura umana.

Come fare per rendere questo tema del disegno più semplice e riuscire a rappresentarle correttamente senza impazzire?

In questo tutorial lo vedremo insieme, andando ad approfondire due aspetti fondamentali: la struttura che ne determina la morfologia esterna e le costruzioni grafiche corrette e indispensabili per rappresentarle.

La struttura della mano

Come sempre dunque la conoscenza della struttura e l’osservazione della forma precedono l’operatività

Cercare di disegnarle senza aver ben chiaro come sono strutturate è spesso causa del fallimento del tentativo e la correzione di solito risulta molto molto complessa poiché le cancellature insistenti rovinano completamente il risultato. 

Se poi si decide di lavorare dal vero e copiare una mano di un modello vivente l’impresa, senza avere in testa esattamente la struttura della forma è quasi impossibile poiché la mano del modello non può stare esattamente immobile per il tempo necessario alla copia.

Per questa ragione, meglio fare i primi tentativi da foto e solo quando si è compreso realmente  il meccanismo, procedere con la copia dal vero.Lo scheletro della mano è composto di tre parti fondamentali: il carpo, il metacarpo e le falangi che corrispondono alle zone del polso, del palmo/dorso e le dita.

Il carpo è la zona che si articola con le ossa dell’avambraccio (radio e ulna) ed è composto di 8 piccole ossicine disposte due file.

Conoscerne i nomi non è così fondamentale quanto sapere che queste ossa sono articolate tra loro formando un arco, concavo nella parte palmare e convesso in quella dorsale.

Attenzione quindi che questa parte non si presenta alla vista esterna come piatta come un foglio di carta ma arcuata, ed è fondamentale quindi tenerne conto nel disegno.

Il metacarpo è formato da 5 ossicini lunghi e sottili tra i quali trovano luogo molti muscoli e tendini.

Nella parte dorsale la zona non presenta volumi plastici muscolari, ha forma arcuata più sporgente al centro e  appena sotto la pelle infatti sono ben visibili tendini, nocche, vene e pieghe della pelle.

Nella parte palmare invece notiamo una decisa forma arcuata delimitata da due volumi muscolari che sono l’eminenza tenar dalla parte del pollice e l’eminenza ipotenar nella parte del mignolo.Al centro vi è una zona depressa solcata da pieghi molto ben visibili, che si tendono a mano aperta e divengono più profonde quando flettiamo le dita.

Infine le dita sono composte di 3 falangi tranne il pollice che ne conta due.

Il pollice non si trova sullo stesso piano delle altre dita,  essendo opponibile, si piega verso il mignolo in un movimento a 90° rispetto al palmo della mano.

Le falangi delle dita sono di dimensioni decrescenti verso la punta, quindi quando le disegniamo dobbiamo considerare che man mano che andiamo verso l’esterno, dobbiamo ridurne la dimensione, sia in lunghezza che in diametro.

Le dita sono di forma cilindrica e dunque il loro volume deve essere sempre pensato a sezione tonda solo leggermente squadrata. 

Importante è anche capire che la lunghezza del carpo e metacarpo è uguale a quella del dito medio (il più lungo) e che la dimensione totale della mano è grande quanto la nostra faccia.

Rispetto all’intero arto superiore, la  dimensione della mano può essere ripetuta circa 3 volte e mezzo fino alla fine della spalla.

Iniziamo con il Disegno: 5 fasi per disegnare le mani

Trovate una foto di una mano o scattatene una alla vostra e stampatela.

Per quanto riguarda quindi l’operatività nel disegno della mano io consiglio due operazioni fondamentali per affrontare bene il problema.

Fase 1: il guanto poligonale

La prima fase fondamentale è il disegno del “guanto” poligonale che contiene e racchiude tutto il suo volume e ne determina posizione e inclinazioni.Disegnate prima il guanto sulla foto della vostra mano e poi provate a rappresentarlo sul foglio.

Una volta disegnato questo guanto poligonale, potrò procedere all’interno dividendo la zona delle dita da quella del metacarpo con una forma ad arco.

Fase 2: gli archi e le proporzioni

Disegnate anche gli archi che collegano le articolazioni delle falangi. Controllate anche la proporzione che lega la lunghezza alla larghezza della mano intera.

Nel mio caso, la lunghezza è doppia della larghezza. Se non ponete attenzione a questo aspetto proporzionale la mano potrà poi risultare troppo tozza o troppo lunga.

Questa è una fase in cui non avere fretta.

Controllate anche più volte le proporzioni e le inclinazioni delle linee di questo guanto è fondamentale.

Sbagliare qui equivale a sbagliare poi tutto il lavoro, inoltre cancellare queste linee  piuttosto generiche è semplice e non compromette il risultato quanto invece andare a cancellare il disegno finale. 

Io naturalmente per permettervi di vedere i tratti ho dovuto premere molto più del necessario; il vostro dovrebbe risultare molto leggero e senza la matita rossa.

Fase 3: le dita

Infine procederò al disegno delle dita, una per una tracciando sul foglio piccoli cilindri allungati o forme ovoidali intrecciate tra loro per definire i due o tre movimenti di ogni dito in corrispondenza delle falangi.

Fase 4: le pieghe della pelle 

Solo alla fine aggiungerò le pieghe della pelle, in particolare nelle pieghe delle dita e delle nocche, nel palmo e definirò le vene superficiali così come le unghie.

Fase 5: le unghie 

Le unghie costituiscono sempre un problema per chi disegna le mani senza conoscerne la struttura. 

È indispensabile capire che queste si collocano su un volume cilindrico e non piatto e di conseguenza la loro forma sarà decisamente arcuata e non piatta.

Fate attenzione anche allo spazio tra le dita che non è a forma di V ma al contrario è una U piuttosto squadrata.

Consigli pratici

Consiglio sempre di usare un segno molto leggero fino ad arrivare all’ultima fase, cioè quella della definizione dei dettagli (pieghe, pelle unghie), perché trattandosi di un soggetto complesso, le correzioni sono naturali.

Il disegno del guanto iniziale è il vero segreto; se questo rispetta le inclinazioni corrette e le proporzioni reali, non incorrerete in errori grossolani che deformano eccessivamente l’anatomia, diversamente è molto facile perdere subito di vista la forma nelle sue generalità e ottenere un risultato visivamente sbagliato e difficilmente correggibile.

Gli errori da evitare nel disegno delle mani

Tra gli errori da non fare assolutamente ne segnalo tre che sono un classico dei miei studenti alle prime armi: 

Errore 1: partire con il disegno senza struttura di base

Procedere disegnando la sagoma partendo dalla silhouette delle dita senza prima aver tracciato la struttura del guanto e degli archi.

È un metodo errato e insidioso, si perderà sicuramente di vista la forma generale ottenendo una forma senza volume, piatta e scoordinata.

Errore 2: considerare la mano come un foglio di carta piano e piatto, privo di volume e di di forma

Osservate la vostra mano e cercate di unire pollice e mignolo, così vi renderete subito conto che la forma della mano è fortemente arcuata e le dita non sono poste sullo stesso piano bensì le dita terminali si articolano sul metacarpo in posizione più bassa.

Il dito medio è quello posto su un piano più alto di tutte le altre.

Errore 3: le dita hanno lunghezze molto differenti e originano anche da punti posti su piani diversi.

Osservate le vostre nocche, la nocca del pollice è molto più arretrata delle altre, per la precisione il pollice nasce ad un’altezza che è circa alla metà del metacarpo.

Di seguito, la più bassa è quella del mignolo, poi viene l’anulare poi il medio che è il più alto e l’indice è circa a metà dell’altezza delle nocche  dell’indice e dell’anulare. chiudete la mano a pugno e osservate bene.

Conclusioni

Provate a mettere in pratica i suggerimenti dati e fatemi sapere se con questo metodo avete ottenuto un risultato più soddisfacente rispetto ai precedenti tentativi.

Come sempre vi chiedo di procedere con gradualità. Iniziate copiando fotografie e scegliete posizioni non troppo articolate e complesse, ove la prospettiva non esercita sulla mano una eccessiva deformazione. Vanno benissimo mani viste dall’alto, dal basso, di fianco, non in scorcio.

Successivamente potrete cimentarvi in posizioni più complesse, con inclinazioni varie delle dita o in scorcio, a pugno o in torsione.

Più avanti ancora provate a disegnare più mani intrecciate e con caratteristiche diverse (razza, età, ecc.)

Viaggiando nel mondo e nell’espressività delle mani vi renderete conto che esse parlano almeno con la stessa intensità del volto.