Da Cocco Bill, Corto Maltese e Dylan Dog: i protagonisti che hanno fatto la storia del fumetto italiano
Oggi Ciro riprende il suo viaggio nel tempo alla scoperta della storia del fumetto in Italia.
Dove era rimasto?
Nel primo articolo “La storia del fumetto in Italia” ha ripercorso i momenti più importanti di come il fumetto abbia preso piede nel panorama italiano: dai primi anni del 900 fino al secondo dopoguerra.
(Se te lo fossi perso, puoi andarlo a leggere qui)
Nell’articolo di oggi Ciro parlerà dell’evoluzione del fumetto italiano a partire dagli anni ‘50 puntando i riflettori su protagonisti come Cocco Bill, Topolino, Corto Maltese, Diabolik e tanti altri.
Per comprendere meglio come questo genere narrativo si sia evoluto negli anni, Ciro ha suddiviso i fumetti di quell’epoca in 5 filoni tematici.
Sei pronto per ripartire?
Partiamo!
Eroi e parodie
Continuiamo da dove ci eravamo interrotti: l’avvio delle pubblicazioni di Tex Willer, albo destinato a un successo che continua ancora oggi.
I due creatori, Giovanni Luigi Bonelli e il disegnatore Aurelio Galleppini hanno una chiara fonte d’ispirazione, cioè il cinema e i fumetti western americani, e riescono ad anticipare di qualche decennio la nascita del filone italiano dei film western, noto come “spaghetti western”.
E come per il cinema (ricordiamo i film di Bud Spencer e Terence Hill), non tardano ad arrivare le prime parodie: la più celebre è Cocco Bill, personaggio per ragazzi creato da Benito Jacovitti, trasformato in un cartone animato per lo spot dei gelati Eldorado e reso celebre dal programma televisivo Supergulp! e da Carosello (del cartone animato è stato fatto anche un remake nei primi anni 2000).
Topolino: da giornale a tascabile
Come per Tex Willer, anche Topolino, ora passato a Mondadori, cambia formato e diventa tascabile, abbandonando il formato giornale che aveva avuto fino ad allora e segnando un importante passaggio per i fumetti, che diventano sempre più simili ai libri e sempre meno ai quotidiani.
Corto Maltese e i fumetti narrativi e poetici
Tra gli autori che rappresentano maggiormente questo cambiamento è impossibile non citare Hugo Pratt, il “papà” di Corto Maltese. I fumetti che hanno come protagonista il marinaio si caratterizzano per gli aspetti narrativi, riflessivi e poetici, finora assenti nel panorama del fumetto italiano.
I fumetti con i personaggi negativi
Anche i personaggi protagonisti dei fumetti subiscono un’evoluzione, quindi: non sono solo più eroi o personaggi positivi, ma compare anche il protagonista “negativo”.
Diabolik, Cattivik e Paperinik
Un esempio è il personaggio di Diabolik, il ladro nato dalla penna di Angela Giussani. Anche in questo caso non mancano le parodie: Cattivik, creato da Bonvi (e pubblicato dalla casa editrice di Silver, il creatore di Lupo Alberto, che aveva esordito come vignettista sul Corriere dei Ragazzi) e Paperinik, di Carpi e Martina.
Le protagoniste femminili nei fumetti italiani
Gli anni Sessanta sono anche gli anni di Guido Crepax e della sua Valentina, tra le protagoniste femminili più sensuali e iconiche del fumetto italiano, pubblicata sulle pagine di Linus. Insieme a Crepax, il più importante autore erotico di fumetti in Italia è Milo Manara, che inizierà ad affermarsi come fumettista negli anni ’70.
I fumetti approdano in TV e diventano comici
Cambiamo argomento e passiamo al genere comico: negli anni ’70 non solo questo genere conquista nuovi lettori, con personaggi come Lupo Alberto, ma cerca ancora di ampliare il pubblico con esperimenti innovativi come il programma televisivo Supergulp! (che ho citato prima) al quale collaborarono Bonvi, Hugo Pratt e un giovanissimo Silver.
Nel programma i fumetti venivano doppiati, venivano inseriti dei sottofondi musicali e si giocava molto sulle inquadrature, con movimenti di camera e con i balloon che comparivano in dissolvenza. Il programma ha anche il merito di aver portato in Italia i cartoni animati della Marvel (grazie a Max Bunker, l’autore di Alan Ford).
Dylan Dog
Questa seconda puntata della storia del fumetto in Italia non può che chiudersi con quello che, insieme a Tex, è il più grande successo di Bonelli, Dylan Dog, ideato da Tiziano Sclavi a metà anni ‘80, che ha anche avuto una trasposizione cinematografica.
Il fumetto appartiene al genere horror ed è celebre la scelta del suo creatore di scegliere come fonte di ispirazione per il protagonista l’attore Rupert Everett.
Conclusioni
Il nostro viaggio nel tempo alla scoperta dei classici che hanno segnato la storia del fumetto italiano è giunto al termine.
Come ti è sembrato?
Se ti fossi perso la prima parte con gli esordi del fumetto in Italia, non preoccuparti, puoi andarlo a leggere da qui.
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A presto,
Ciro.