Prospettiva aerea e senso di profondità dello spazio

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Chiara Silva
Diplomata all'Accademia di Brera, Artista e Docente di discipline pittoriche con oltre 10 anni di esperienza nella didattica artistica. Fondatrice di Cerchio di Giotto.
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Chiara Silva
Diplomata all'Accademia di Brera, Artista e Docente di discipline pittoriche con oltre 10 anni di esperienza nella didattica artistica. Fondatrice di Cerchio di Giotto.

Nozioni di Base ed Esercizio Pratico

Tra i generi più amati nella pittura, un posto speciale spetta al paesaggio.

Per “paesaggio” non si intende solamente vedute romantiche di luoghi naturali incontaminati quali montagne, colline, campagna ma anche spazi urbani, borghi, scorci di qualsiasi luogo.

Nel “paesaggio” vi possono comparire presenze umane e/o animali come anche soggetti artificiali, sia in primo piano che in lontananza.

Il concetto principale è quello della spazialità ovvero della resa coerente del senso di profondità.

Quel colore che digrada verso tonalità via via meno sature che rendono la differenza tra ciò che è più vicino e ciò che è più lontano da chi osserva.

In questa stagione invernale, per chi desidera fare un primo approccio alla pittura ad acrilico, il paesaggio innevato è un soggetto didatticamente perfetto.

Attenzione però alla scelta delle immagini da riprodurre!

All’inizio è bene partire da soggetti semplici, quasi monocromatici o giocati su poche tonalità, così da prendere confidenza con la creazione e la gestione della tavolozza del pittore.

In pittura la resa dell’effetto di profondità nel paesaggio non è semplicissima perché prevede qualche solida conoscenza di teoria del colore e una certa abilità nella sua applicazione.

Di sicuro, sarebbe utile studiare e imparare a padroneggiare, graficamente attraverso il disegno, la prospettiva lineare centrale, accidentale e verticale, almeno se desiderate dipingere paesaggi che contengono edifici, soggetti, figure solide. 

Principi Fondamentali della Prospettiva

In breve, I principi fondamentali della prospettiva sono i seguenti:

  • la Convergenza,
  • il Rimpicciolimento e
  • la Sovrapposizione

Ma vediamo velocemente il loro significato:

Convergenza

La convergenza è il principio secondo il quale tutte le linee degli oggetti che si “allontanano” dal nostro occhio, non vanno disegnate parallele tra loro ma convergenti verso uno o più punti di fuga posti ad una certa altezza che dipende dall’altezza dell’osservatore.

Il tipo di prospettiva (centrale o laterale o dall’alto) dipende dalla disposizione delle facce dell’oggetto rispetto al piano sul quale noi ci collochiamo.

Diversi esempi di questo sono l’impressione di restringimento di una strada davanti a noi, le finestre di un palazzo che paiono inclinarsi e scendere verso di noi, un colonnato i cui elementi paiono abbassarsi e avvicinarsi tra loro in lontananza.

Rimpicciolimento

Il rimpicciolimento è quell’indicatore che ci permette di capire se un oggetto è più vicino o più lontano.

Se siamo in montagna e stiamo per raggiungere un rifugio, lo scorgeremo inizialmente lassù molto piccolo, come un’unghia, poi man mano che ci avviciniamo assumerà gradualmente al nostro occhio le dimensioni reali dell’edificio.

Sovrapposizione

La sovrapposizione infine ci permette di capire cosa sta “davanti”, cioè a noi più vicino, e cosa sta “dietro”, ovvero a noi più lontano.

Insieme a questi semplici principi che potete approfondire con il nostro corso di disegno (o qualsiasi manuale o libro di disegno), esiste un altro fondamentale principio che riguarda solo il colore e si chiama “prospettiva aerea”. 

Prospettiva Aerea

Studiata a fondo da Leonardo da Vinci per rendere con così tanta efficacia l’atmosfera e il senso di lontananza dei paesaggi di sfondo dei suoi dipinti,

la prospettiva aerea potrebbe apparire più adatta per la pittura ad olio ma in verità è anche adatta alla pittura acrilica dove è possibile ottenere tonalità suggestive mediante scale tonali che abbassano la saturazione dei colori.

Esercizio Prospettiva Aerea

Prima di affrontare un paesaggio invernale innevato vi propongo un esercizio molto semplice per consentire a tutti, anche a coloro che non hanno dimestichezza con il disegno di provare gli effetti della prospettiva aerea per il paesaggio e di raggiungere buoni risultati con l’uso del colore.

Terminato questo esercizio cercate anche voi delle immagini invernali suggestive, come quelle che ho inserito nella prima parte della guida, da riprodurre utilizzando solamente una semplice scala di grigi naturali.

Il paesaggio proposto non ha elementi architettonici né dettagli particolari salvo l’elemento ricorrente del pino che può essere rappresentato semplicemente come un triangolino ottenuto attraverso piccole pennellate inclinate di dimensione crescente verso il basso.

Per il resto, i soggetti visibili sono solamente cielo e montagne.

La tavolozza per questo dipinto è semplicissima e comprende solo 3 tonalità. Il bianco di Titanio, il blu di sfondo (blu cobalto o un blu di vostro gradimento), il grigio colore o bistro, ovvero quel grigio neutro e molto scuro ottenuto dalla mescolanza dei 3 colori primari (giallo primario, blu cyan, rosso magenta).

Si procede come sempre in pittura, stendendo lo sfondo di tinta blu, su di esso si esegue il disegno e si procede dipingendo i diversi settori, privi ovviamente di dettagli degli alberi, mescolando insieme le 3 tonalità.

Gli scuri in primo piano sono ottenuti con blu+bistro+ poco bianco, le tonalità digradanti si ottengono aggiungendo a questo colore di primo piano, via via, grigio+bianco. 

Gli alberi scurissimi sono ottenuti solamente con blu+bistro grigio da cui deriva un colore blu di grande forza, un “nero naturale” e colorato.

Una volta realizzati tutti i rilievi, si aggiungono al di sopra le sagome degli alberelli, più grandi in primo piano e più piccoli sui pendii in fondo.

Riassunto sulla Prospettiva Aerea

È importante secondo il mio parere procedere con esercizi simili a questo, ragionando a fondo sulle mescolanze e sulla resa dei colori ottenuti, piuttosto che iniziare subito da composizioni complesse e ricche di tinte.

La presenza sulla tavolozza di numerosissimi colori, caldi e freddi insieme, rischia di confondere gli inesperti e diventa difficile da gestire.

Cercate quindi inizialmente soggetti che mostrino una, due, massimo tre tinte dominanti e sforzatevi di procedere riflettendo sulla costruzione della vostra tavolozza.

Il paesaggio innevato che potrete scegliere potrebbe contenere elementi colorati come case, animali, ecc. in questo caso, nel bianco mettete una punta degli altri colori che userete nel dipinto, al fine di armonizzarlo meglio con il resto del lavoro. 

Ricordate che non esiste un bianco, bianco puro…qualsiasi bianco, anche spremuto direttamente dal tubetto viene “influenzato” dai colori circostanti o sottostanti non appena viene steso su una superficie.

La nostra percezione del colore avviene così, simultaneamente e non un colore alla volta, quindi, tanto vale imparare ad “aggiustare” le tinte in modo che siano armoniche fin da principio.

Ora mettiti all’opera e se hai domande scrivimele nei commenti 😉

Buon lavoro,
Chiara.

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