Visita Guidata per le vie di Mantova con Giulio Romano

Picture of Simone Rega
Simone Rega
Appassionato d’arte dalla nascita, Simone è Storico dell'Arte, Operatore Culturale, Guida turistica e Blogger d’arte di Mantova.
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Appassionato d’arte dalla nascita, Simone è Storico dell'Arte, Operatore Culturale, Guida turistica e Blogger d’arte di Mantova.

Per Mantova il 2019 è l’anno di Giulio Romano

Non una ma ben due mostre a lui dedicate

Questo è l’anno di Giulio Romano e l’artista viene celebrato con due mostre che dialogano tra Palazzo Ducale e Palazzo Te, due dei suoi molti cantieri progettati per la famiglia Gonzaga.
Questa scelta, nonostante non ci sia una ricorrenza o un anniversario speciale, è stata fatta per ricordare il suo percorso storico e artistico.

Da Roma a Mantova

Viene ricordato quando, nel 1519 Giulio era a Roma come allievo di Raffaello e si stava occupando, insieme alla bottega, degli affreschi della Loggia di Psiche.
Morto Raffaello nel 1520, Giulio e Gianfrancesco Penni, detto il Fattore, continuano a Roma il lavoro del maestro completando la sala di Costantino. Nel 1524, dopo trattative avviate qualche anno prima, Giulio arriva a Mantova grazie al lavoro diplomatico di Baldassarre Castiglione. Architetto, pittore, grafico, designer.

Si occupa dapprima del palazzo di Marmirolo e dal 1525 del Palazzo Te, autentico capolavoro di pittura, architettura e paesaggio. Una villa oltre le mura, staccata dalla città, immersa nella campagna, su di un’isola e circondata dall’acqua.
La visita del Palazzo è un’esperienza immersiva perché totalmente calati in un Olimpo sfrenato dove al contempo si celebrano e si deridono le divinità.

Passate almeno dieci minuti nella Camera di Amore e Psiche e nella Camera dei Giganti allestita con un nuovo sistema di illuminazione che migliora il racconto pittorico.
Vi sembrerà di rimanere schiacciati dai giganti.

A Palazzo Te va in scena il desiderio

Arazzo di Willem de Pannemaker

La mostra è un omaggio alla cultura erotica del tempo che aveva la funzione di veicolare il desiderio e ridere degli dèi derisi per i loro vizi così simili a quelli degli uomini. Ceramiche, monete, statue romane, un cartone di Perin del Vaga, una serie di stampe degli amori degli dèi e un arazzo da perderci la vista proveniente dalla manifattura di Pannemaker.

Prendetevi tutto il tempo che vi serve per spiare i dettagli del quadro straordinario dell’Hermitage.
Rosso Fiorentino, Raffaellino del Colle, e Correggio completano la prospettiva sul desiderio della pittura fino alla metà degli anni trenta.

Una volta terminata la visita potete anche decidere di compiere un’altra esperienza e fermarvi per un caffè o per una pausa pranzo nel nuovo Spazio Tè, un bistro realizzato proprio all’interno del palazzo, e sentirvi ospiti di Federico II Gonzaga.

L’arte grafica di Giulio al Ducale

Galleria Palazzo Ducale Mantova

Nei pressi del Palazzo, vicino allo stadio, c’è una comodissima navetta gratuita che vi porta dritti in centro. Lì potete continuare la vostra giornata dedicata a Giulio visitando il Palazzo Ducale e nello specifico gli spazi del piano terra del Castello e di Corte Nuova.

Qui è stata allestita una mostra grafica dedicata alle fasi del disegno nella bottega di Giulio. Sono esposti ben 72 disegni provenienti dal Louvre. E’ un esercizio di osservazione e di sguardo: dalla bozza allo studio al modello fino al cartone in cui si possono distinguere lungo i profili delle figure i fori che servivano per la tecnica dello spolvero.

Si cammina poi verso gli appartamenti di Federico II: qui si visitano una serie di spazi che erano chiusi dal terremoto del 2012. Concedete agli occhi tutta la bellezza della Galleria dei Mesi e della Galleria della Mostra.

Una merenda come nel 1500

Fiume Rio e le Peschiere di Mantova

Prima di procedere ancora potete ricaricarvi con una merenda: vi consiglio una sbrisolina da passeggio al vicino Pane al Pane, una bottega d’altri tempi che vi prende per il naso già a dieci metri.
Un profumo che basta seguire.

Vi rimane il tempo per qualche scatto nel punto più romantico della città: una foto del Rio dalle Pescherie oppure nel vicino Vicolo Sottoriva, lascio a voi la ricerca.

Nel centro storico tra le ceramiche e il Rio

Qui Giulio Romano progetta e costruisce nel 1536 il mercato del pesce e della carne. Le beccherie sono state demolite nella seconda metà dell’Ottocento. Il corso d’acqua che scorre sotto di voi è un ricordo della caratteristica acquatica che si trovava anche all’interno della città. Potete concedervi un altro caffè proprio vicino alle Pescherie al Panificio Bernardelli.

Il centro storico è fatto anche di botteghe che producono ancora la tradizione. In piazza Concordia recatevi a La Corte dei Gonzaga dove la titolare vi spiegherà i segreti della ceramica a sgraffio, tipica mantovana, e realizzata proprio ai tempi di Giulio Romano. Lei la produce ancora così. 

La tomba di Giulio Romano

Giulio Romano muore a Mantova il 1 novembre del 1546 e viene sepolto nella Chiesa di San Barnaba che si trova in via Chiassi. La tomba non è più presente perché profanata e dispersa durante i lavori di ristrutturazione del 1737. La pittura a Mantova dopo la sua morte prosegue almeno fino al 1570 sulla sua scia manierista. Recatevi nella Chiesa di Sant’Andrea per vedere nelle cappelle gli affreschi realizzati dai suoi collaboratori.

Cenare nella tradizione ma con innovazione

Non vi resta che chiudere con una cena tradizionale ma innovativa, un po’ come la figura di Giulio: conservatore e rivoluzionario. Andate nella rue più parigina di Mantova, via Oberdan, e lasciatevi conquistare dai piatti de Lacucina.

Ti aspettiamo a Mantova, a Palazzo Te per “Arte e seduzione” che fino al 6 gennaio 2020 ti permetterà di ammirare dal vivo questa opera e non solo.

Prezzo Biglietti:

  • Intero € 13,00
  • Ridotto € 10,00

Orario Mostra:

  • Lunedì dalle ore 13.00 alle 18.30
  • Da martedì a domenica dalle ore 09:00 alle ore 18:30
  • Chiuso il 25 dicembre

Maggiori info su palazzote.it

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Un Saluto e a presto,
Simone.

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